BALBUZIE E NON SOLO…

Oltre la Balbuzie nasce dalla nostra personale esperienza con la balbuzie e il blocco emotivo.
Il nostro desiderio e la nostra capacità si dirigono nel trovare soluzioni sempre più efficaci.

Psicologa ed ex balbuziente

La mia Scelta.

Sono Maria Concetta Palmisano, sono una Persona che per molti anni ha vissuto dovendo decidere ogni volta, ogni giorno, per ogni frase e parola se quella parola potessi dirla, o se avessi dovuto trovare un sinonimo a quella parola difficile, che sentivo bloccata nella gola o se semplicemente non dire nulla.

Questo è stato per me la mia balbuzie: avevo ben chiaro dentro di me cosa dire ma ciò che usciva dalla mia bocca era il 40% dei miei pensieri, delle mie idee, il resto rimaneva dentro di me, soffocato dalle emozioni, dalla paura di essere giudicata.
La mia balbuzie è comparsa intorno ai 5 anni , si presentava in maniera discontinua ed io non ci facevo più di tanto caso, balbettavo per tre mesi e per altri 4 parlavo benissimo e così via fino agli 11 anni. Ricordo che con l’inizio della scuola media presi una decisione molto importante, ovvero “da oggi devo parlare bene”… E da quel giorno la mia balbuzie è peggiorata, lì ho iniziato a sentirmi balbuziente, i miei blocchi aumentavano insieme alla paura di essere derisa dai compagni, mi ero promessa di parlare bene… Ma in realtà non sapevo come fare e provavo vergogna nel chiedere aiuto. I miei genitori vedendo la mia balbuzie mi proponevano delle soluzioni come la logopedia, ma io non mi sentivo pronta, non capivo cosa potesse davvero aiutarmi.

Ciò che ho sempre percepito era un peso, un peso sul petto e un peso sulla testa, quelle parole che non riuscivo a dire pesavano sempre di più, mi sentivo schiacciata da tutto ciò che volevo dire e non riuscivo a dire.
Con il passare degli anni le difficoltà aumentavano sempre più: iniziavo a sentirmi “grande” ma allo stesso tempo mi sentivo inadeguata nel rapporto con i coetanei, con gli adulti, nelle interrogazioni a scuola, nel leggere in pubblico, persino nel rispondere al telefono e al citofono.

Sentivo i miei blocchi, mi sentivo balbuziente e me lo ripetevo ogni giorno.
La mia tenacia, però, non mi ha mai abbandonato, nonostante i blocchi volevo comunque dire la mia e anch’io, come tanti, ho iniziato a “creare” delle soluzioni per gestire e non mostrare i miei blocchi, ovvero utilizzavo sinonimi, giri di parole, colpi di tosse, pause, ecc…

Utilizzando questi escamotage non risolsi la mia balbuzie ma perlomeno riuscii a nasconderla, forse, a qualcuno e dopo non molto tempo questi stratagemmi li utilizzavo in maniera quasi automatica, ad una certa parola difficile da dire pronunciavo direttamente il sinonimo, senza neanche scegliere se farlo o meno. Fu allora che mi resi conto quanto la mia balbuzie fosse diventata parte di me e addirittura più forte di me, decideva cosa farmi dire, il come e il quando.

Anch’io, come tante persone che soffrono di balbuzie, pensavo che potessi risolvere questo problema da sola, cosi decisi di iscrivermi alla facola di Psicologia e studiare la mente, il linguaggio, l’attenzione e cercare di capire cosa fare. Ma non è bastato. La discussione della tesi triennale è stato un momento di svolta, ricordo che le parole non uscivano fluide dalla mia bocca, ricordo le smorfie del viso, la respirazione forzata, il diaframma rigido, l’eccessiva gestualità, i blocchi, tanti e ripetuti, l’espressione di disagio e imbarazzo di alcuni docenti…ricordo che in quell’esatto momento è avvenuta La Mia Scelta “Io non voglio più balbettare”!

E’ nel 2008 che inizio ad occuparmi del miglioramento della mia comunicazione, sicuramente continuando i miei studi in psicologia, ma anche frequentando corsi di comunicazione e rieducazione del linguaggio per balbuzienti.
La mia comunicazione iniziava a cambiare, i blocchi diventavano meno forti, meno pesanti, e sentivo che riuscivo ad esprimermi meglio. Non avevo mai provato una sensazione così. Dopo un po’ di anni, però, non balbettare non mi bastava più: mi sentivo ancora legata… Legata a dei metodi, a delle tecniche che dovevo necessariamente usare per non balbettare e non sentivo di essere totalmente me stessa nelle mie parole, nei miei suoni, sentivo che mancava qualcosa.

Allora ho continuato le mie ricerche, ho deciso di sperimentare nuove strade, nuovi modi di percepire me stessa e le mie parole, ho iniziato a conoscermi tramite il teatro e la psicoterapia e ad oggi penso che non avrei potuto farmi regalo più grande. Ho sperimentato in prima persona che la chiave per risolvere la mia balbuzie era dentro di me, non doveva insegnarmela nessuno, c’era già ma io non la vedevo perché ero abituata a guardare sempre con le stesse lenti…ed è stato emozionante scoprire che nel mio zaino personale ci fossero tante paia di occhiali, tante quante fossero le mie risorse.

La scoperta più bella è stata sentire che cambiavano anche i miei pensieri e le considerazioni rispetto a me stessa, non ero più Maria Concetta balbuziente, ma Maria Concetta, una Persona in grado di fare tante cose e che a volte sentiva qualche suono inceppato.
Una volta laureata in Psicologia ho iniziato subito ad occuparmi di persone con balbuzie, bambini, giovani e adulti, a formare ed informare genitori e insegnanti e a dare loro tutto ciò che io ritenessi essere utile ed efficace per risolvere la balbuzie.
Alla laurea in psicologia sono seguiti un master in disturbi del linguaggio, della comunicazione e dell’apprendimento in età evolutiva, corsi di formazione e congressi internazionali sui vari approcci e metodologie in tema di balbuzie.

Oggi sono Maria Concetta Palmisano, una Persona che adora parlare, che non ha più paura dei suoi suoni e della sua voce, che non teme né un “pronto”, né parlare in pubblico. Oggi sono una Psicologa che pensa che la balbuzie sia uno scudo e che dietro ci sia la Persona, ed è alla Persona che io mi rivolgo, è insieme alla Persona, alla Famiglia e alla Scuola che si intraprende un percorso di risoluzione della balbuzie.

Regista

Riscoprirsi per sempre

L’urlo silente che abitava dentro me mi ha spinta sin da giovanissima a scegliere la via del teatro.

Il teatro fu amore a prima vista e fu sopravvivenza…una casa dove poter far esperienza delle mie emozioni e della mia voce.

Era il 1993 quando conobbi Marco Isidori, il mio maestro, regista e connaisseur dell’universo delle parole. Ho imparato con lui, che la parola abita nel corpo, corpo e parola si fondo rendendo vivo il significato. Ma questa è solo la scintilla di un viaggio che prosegue nell’aria e la parola diviene viva fondendosi con la voce.

Fu una gran fortuna incontrare un maestro che basava le sue ricerca scenica totalmente sulle parole e sul linguaggio espressivo dell’uomo.
All’epoca avevo 20 anni e mi ritenevo muta, le parole erano mie nemiche e la mia incapacità di esprimermi mi buttava dentro taniche di dolore da troppo tempo. Non ero balbuziente o forse si mi verrebbe da dire oggi! Non ero capace di verbalizzare ciò che sentivo, le emozioni prendevano il sopravvento tappandomi la bocca e tutto diveniva faticosissimo.

Fare l’attrice a tempo pieno, vivermi 4 anni di tournée in tutta Italia mi ha permesso uno studio vivo e concreto della dinamica tra attore e spettatore. Negli anni successivi la mia passione è convogliata nel mondo della comunicazione ed ecco il passo da attrice a regista.
La scelta di occuparmi della comunicazione delle persone nasce nel ’98, il teatro è il mio strumento è la lente che mi permette di vedere come l’uomo comunicando passi attraverso un atto creativo straordinario.

Il mio studio non si ferma mai, il mio maestro Isidori, oggi ha settant’anni, sono tornata a lavorare con lui, mi sorprende la sua sapienza sempre più ricca nel trasmettermi la scienza che abita le parole e un libro non sarebbe sufficiente a descrivere tutte le sue scoperte.
In tutto questo la balbuzie è stata per me una seconda casa!

Ho imparato che la balbuzie è un fenomeno strettamente collegato all’uomo, una sorta di prigione con le sbarre di carta, l’opportunità di scoprire qualcosa che ci riguarda, qualcosa di speciale! Oggi i miei progetti artistici e formativi vengono integrati con la presenza di diverse figure di professionisti, insieme, viviamo un’unica direzione: la Persona.